domenica 19 maggio 2013

Dopo il ricovero e dopo la diagnosi: che fare?

A posteriori, mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata, nella sfortuna. Fortunata ad avere trovato medici eccezionali, soprattutto, fortunata a rispondere bene a certi farmaci, fortunata anche quando è sembrato che non lo fossi, fortunata ad avere una famiglia che mi avrebbe portato dall'altra parte del mondo per vedermi star bene, fortunata ad aver incontrato persone che non si sono approfittate del mio stato di debolezza ma mi hanno aiutato. Tralascio le brutture ("amici" che scompaiono, vicini di casa che smettono di salutare, etc.), che comunque ci sono state. Chissà, forse un giorno capirò che anche queste brutture sono state colpi di fortuna, e mi hanno evitato di continuare a frequentare persone non adatte a me. 

Certo, i miei angeli custodi devono aver fatto gli straordinari...me li immagino magrissimi, con tutte le calorie che gli avrò fatto consumare!

Dunque, siete appena stati dimessi dopo un ricovero e vi è arrivata questa mazzata sul collo: trattasi di disturbo bipolare. Oltre che quella sul collo, vi sarà arrivata probabilmente anche una mazzata farmacologica: gli antipsicotici (purtroppo da prendere nel caso di mania o ipomania, ma anche nel caso di grave depressione, perché quasi tutti gli antidepressivi, eccetto il Wellbutrin, possono causare a chi soffre di disturbo bipolare un viraggio maniacale) - non proprio delle mentine.

Ora, che fare?

1) Assolutamente: cercate un bravo psichiatria che vi segua costantemente. Talvolta la dimissione è: prenda questa cura, auguri, tanti saluti. A me successe. Tanti saluti? Non esiste....i dosaggi dei farmaci adatti ad una fase di emergenza non sono gli stessi da assumere nella fase di mantenimento, tutt'altro! Se non volete passare la vostra vita decisamente male (eufemismo che nasconde: se non volete trasformarvi in vegetali), cercate subito un bravo psichiatra - sia privato, sia in un centro di salute mentale pubblico.

2) Nei primi mesi, rassegnatevi a visite di controllo frequenti. A me capitò anche di andare due volte alla settimana, o tre. State prendendovi cura della vostra vita, prendete questo tempo da dedicare a voi stessi. Poi la frequenza diminuirà, assicurato

3) Siete certi della diagnosi? il punto 1) serve anche per avere una seconda opinione. Male non fa.

4) Siete certi che il farmaco che vi hanno dato sia il più adatto a voi? I medici non vi hanno mai visto, un ricovero medio dura una, al massimo due settimane, provano una molecola. Normale. Ne hanno tante, scelgono. Ma la molecola giusta non dovrebbe riempirvi di effetti collaterali, come acatinesia (necessità di camminare senza sosta - anche qui i miei angeli hanno lavorato, alle 5 del mattino ero già al parco), rigidità, torpore. Il farmaco giusto per voi placa i vostri eccessi senza causarvi altro - al più metterete su qualche chilo (ma meglio qualche chilo di troppo che l'inferno bipolare).

5) Quanto il vostro compenso sarà buono, potrete cercare uno psicoterapeuta. Non fatelo prima, sprechereste solo soldi. Non sareste in grado di affrontare una psicoterapia, mentre siete "fuori come dei picchi". Questo passo è opzionale: non tutti lo fanno, taluni prendono farmaci e basta. Io l'ho fatto, e mi è servito moltissimo. A dire il vero, questa strada mi ha ribaltato la vita. Di più: è stata la cosa migliore, per me stessa, che abbia mai fatto.

6) Soprattutto, non sentitevi dei condannati. Il DB oggi non è una condanna a vita o peggio. E' una malattia, che va curata nel migliore dei modi. E che, se curata nel migliore dei modi, permette di avere vite assolutamente "normali", serene e soddisfacenti.

PS: ricordate sempre che, in Italia, chi soffre di disturbo bipolare ha DIRITTO all'ESENZIONE TOTALE dal pagamento per visite psichiatriche, farmaci, analisi del sangue etc. Averlo non è complicato: uno psichiatra di un ospedale pubblico (non ricordo se anche del centro di salute mentale, ma potete accertarlo facilmente) riempirà un modulo, con questo modulo andate alla vostra ASL di zona e in pochi minuti avrete l'esenzione, valida due anni (cosa strana perché si tratta di un disturbo cronico, quindi non si capisce perché non debba essere "cronica" anche l'esenzione). Il che vi permetterà di avere visite psichiatriche GRATIS. Come scusante, quindi, avere pochi soldi non vale. ;-)