venerdì 8 giugno 2012

Guarigione con le parole, guarigione con i farmaci

Ieri stavo rileggendo un libro di Daniela Abravanel, studiosa di cabalà, e ho trovato una storia che mi ha fatto riflettere.

Capitolo 9, protagonista Israel Ba'al Shem Tov (il mistico fondatore dello chassidismo). Vi faccio un riassunto della storia. Il Ba'al Shem Tov passò tutta la sua gioventù a studiare la Torah, la cabalà, la medicina, i poteri delle erbe.
Iniziò a curare le persone, sia ebree che non ebree, tramite rimedi medicinali, preghiere, amuleti. (Piccola parentesi: gli ebrei ortodossi ed i cabalisti credono che qualsiasi guarigione venga da D-o, e che il medico sia solo un mezzo, e che i migliori medici abbiano al loro fianco l'arcangelo Raffaele. Spesso la cura è la recita dei Salmi, uno dei libri più potenti e più amati della Torah.).

E veniamo al sodo- Una volta, il grande Maghid di Mezeritch si rivolse a lui per essere curato.
Il Ba'al Shem Tov cercò di curarlo solo con la preghiera, sedendo al suo capezzale e recitando i salmi.
In seguito, egli disse: "Avrei voluto guarirti con le parole, perché in questo modo la guarigione avviene per sempre. Ma visto che tu vuoi guarire velocemente, non ho altra scelta che usare le medicine." E così lo curò.

Ora, io non sono ebrea e vivo nel 2012.
Ho cercato di riportare questo detto del Ba'al Shem nella nostra epoca.
E ho fatto un parallelismo tra la "cura delle parole" (salmi) e la nostra attuale "cura delle parole" (psicoterapia).

Mi pare questo parallelismo possa funzionare.

Lungi da me screditare i farmaci. I farmaci, ahimé, sono spesso, se non sempre, fondamentali.

Senza un buon stato di compenso sarebbe impossibile qualsiasi psicoterapia.


Ma i farmaci sono risolutivi?


Attualmente NO, per un paio di motivi.

Anzitutto, i farmaci attualmente disponibili per il disturbo bipolare non sembrano GUARIRE, quanto tenere SOTTO CONTROLLO la malattia.
Ora, vero è che sembra che lo Zyprexa crei anche nuove sinapsi, ma allo stato attuale della ricerca, la "cura" è prenderlo per sempre. Quindi è un tenere sotto controllo, non una guarigione.

Secondo, se la malattia mentale non deriva solo da uno squilibrio chimico ma da traumi, disagi, sofferenze protratte a lungo, violenze di ogni tipo e ogni genere, i farmaci non possono curarla.

Sarà NECESSARIA la cura con le parole. Sarà necessario aprire il proprio animo, scavare dentro, andare a ritrovare ed integrare un passato non perduto, parti di se stessi.

Lo so, è lungo, doloroso, difficile, impegnativo.

Ho visto però tanti, troppi amici sofferenti di disturbo bipolare che si curavano solo con i farmaci avere delle ricadute. 

Quindi io voto per l'abbinata FARMACI E PSICOTERAPIA.

L'ho sperimentato, funziona. La guarigione con le parole è per sempre.