martedì 16 dicembre 2008

Ansia e stress

Ci sono certe cose che mi creano ansia. Il benessere delle persone che mi sono care. Il superlavoro. Avere troppi impegni. Ma devo, devo assolutamente cercare di maneggiare questa ansia che mi prende alla bocca dello stomaco.
Per il benessere dei miei cari, quando capita qualcosa cerco di rimanere nella realtà, e di fermare la mente che vorrebbe andare in mille direzioni. Tutte fosche, ovviamente, disastri e catastrofi incombenti.
Per il superlavoro e i troppi impegni, connessi, cerco almeno di ridurre al minimo i fattori di stress su cui posso agire: cosa vedo, cosa leggo, cosa ascolto. Un atto di pulizia mentale. Poi affronto una cosa alla volta, durante la giornata, senza pensare a quanto mi resta da fare. L'ansia anticipatoria può essere davvero terribile, così come la sensazione di essere sovrastate dalle troppe cose da fare, senza riuscire a trovare un filo conduttore. La mia strategia è non pensarci, e fare una cosa dopo l'altra. Arrivo a sera senza rendermene conto e solo guardandomi indietro mi rendo conto di quante cose sono riuscita a fare.

Ovviamente, in questi giorni si sono concentrate molte potenziali cause di stress: mia madre si è rotta 4 costole, in ufficio c'è tantissimo lavoro, l'attività di naturopata grazie a Dio ferve, devo scrivere una relazione sull'attività di danzaterapia e sto preparando due spettacoli di danza prenatalizi. Davvero, se ci penso sto male.
Ma vale anche qui la regola della semplificazione: prima le urgenze. Il resto verrà. Quindi: di fare l'ultimo shopping di Natale per ora non se ne parla, di fare la spesa o cucinare idem, le attività casalinghe sono un optional. Non penso minimamente a caricarmi di tutto. Ho già sperimentato che a fare la superwoman ("non c'è problema!" "faccio io") ci guadagno solo tanto stress e magari una bella crisi maniacale da superlavoro. No, grazie.