mercoledì 7 ottobre 2009

Periodi intensi e aggiustamenti di cura

Le ultime tre settimane di settembre sono state un periodo intenso per tanti motivi.
Tanti stress; tante brutte notizie; tanti cambiamenti di vita, decisioni da prendere, sconquassi.

E in tutto questo si è inserita anche la cura.

Visto che, ammetto, ho paura di stare di nuovo male e non ci tengo a ripetere le esperienze dei ricoveri, avevo proposto alla psichiatra di alzare un po' il Lamictal (da 50 mg a 75 mg).
Detto, fatto.
Peccato che dopo 3 giorni a 75 mg una sera, complice la stanchezza, forse, cantilenassi in un modo assurdo. Mi mangiavo le parole, mi mancava la lucidità di pensiero, e via discorrendo.

Telefonata immediata alla psichiatra, anche allertata dal mio fidanzato che ha rilevato subito questa anomalia in me (per chi soffre di D.B. un monitoraggio del genere è fondamentale).

Strategia: ritornare a 50 mg con il Lamictal e alzare Zyprexa, per qualche giorno, a 5 mg.

Ebbene, ho dormito moltissimo, certe mattine ero un po' più rallentata per un paio di ore, ma ora sto bene. Mi sento di nuovo lucida e centrata, equilibrata.

Posso dire: scampato pericolo!

Ho anche chiesto a due delle mie più care amiche, anche mie colleghe di lavoro, di tenermi sotto controllo: di dirmi se mi vedono rallentata, depressa, o viceversa agitata ed incoerente. Spesso non riusciamo ad essere oggettivi con noi stessi, e l'attenzione di persone che ci conoscono bene è fondamentale per rilevare i primi sintomi. Quanto meno per farli presente.
Loro si sono dichiarate disponibilissime, quasi felici di potermi essere utile.

Il Miklowitz (vedi libri) consigliava questa strategia. Senza andare a compilare contratti, credo che avere intorno a sé persone di cui fidarsi, che ci conoscono bene e non fuggano in caso di crisi, sia davvero fondamentale.